Tutti i professionisti e gli studiosi devono qualcosa ai loro maestri. Ed è buona consuetudine citarli e ringraziarli.
Anch’io quindi ho deciso di farlo, dichiarando a chi devo qualcosa, che cosa e perché.
- Per primo desidero ringraziare il mio vecchio professore di psichiatria, che oggi non c’è più, il prof. Giuseppe Campailla, allora Direttore della Clinica Psichiatrica dell’Università di Trieste. Da psichiatra tradizionale, con una solida preparazione neurologica e una poco spiccata propensione per la psicologia, ebbe il coraggio di credere in me, e nel mio interesse per la “pragmatica della comunicazione umana”, allora pressoché sconosciuta in Italia. Gli devo un caro ricordo perché ho frequentato la specialità nella sua clinica, e perché ho rifiutato il lavoro all’Università che mi aveva offerto, per inseguire altrove “miti basagliani”, allora di moda. Ma soprattutto perché oggi, oltre 30 anni dopo, riconosco che su qualcosa avevo allora ragione io, ma su altre aveva ragione lui. Lo ricordo volentieri perché me le disse con l’affetto di un padre.
- Poi devo ricordare e ringraziare il prof. Ennio Gallo, il mio unico e vero primario, per anni Direttore dei servizi sociosanitari di Pordenone, e mio maestro in Igiene e Organizzazione dei Servizi Sanitari, oggi in quiescenza. Gli anni di amicizia e di confronto professionale con lui sono stati per me decisivi. Ma il ricordo più bello è quello del master in Organizzazione e Gestione in Sanità frequentato assieme a lui alla Scuola di Direzione Aziendale della Bocconi di Milano nel 1987.
- Devo molto anche all’on. Aldo Gabriele Renzulli, per me il migliore Assessore alla Sanità che ha mai avuto la Regione Friuli Venezia Giulia (gli altri non me ne vogliano, ce ne sono stati di bravi). Renzulli mi ha dato insegnamenti, supporto ed opportunità professionali in anni difficili e bui.
- Grande è stato per me l’insegnamento dei dott. Luigi Boscolo e Gianfranco Cecchin, co-fondatori e direttori del Centro Milanese di Terapia della Famiglia. Mi hanno aperto grandi orizzonti culturali e, come si dice, mi hanno insegnato un mestiere. La prematura scomparsa di Cecchin ha addolorato profondamente anche me, come credo altre centinaia di suoi allievi.
- Un altro caro ricordo va al prof. Francesco Mannaioni, oggi in quiescenza, già Direttore della Tossicologia Medica dell’Università di Firenze, presso la quale ho frequentato l’omonima specialità. In un campo per me fino ad allora poco esplorato mi ha guidato verso nuove affascinanti conoscenze, quelle della biologia molecolare, propedeutica all’approfondimento delle neuroscienze, dei mediatori cerebrali e del funzionamento del sistema limbico e dei meccanismi della gratificazione.
- Devo molto anche al dott. Andrea Gardini, pediatra, igienista ed esperto di qualità, e tutt’ora il migliore amico che ho avuto. Lo ricordo non solo per l’amicizia, ma anche per aver indotto in me l’interesse per la tematica della qualità e del suo miglioramento nei servizi sanitari.
- Altri amici e colleghi sono stati per me importanti in anni più recenti. Tra questi il dott. Gianpaolo Guelfi, psichiatra di Genova, esperto di molte cose, e che oggi si dedica soprattutto al colloquio motivazionale, il dott. Pierpaolo Pani, psichiatra e già presidente della Società Italiana delle TossicoDipendenze (SITD), oltreché responsabile del Servizio di Medicina Sociale della Regione Sardegna e della rivista “Medicina delle Tossicodipendenze” su cui ho scritto per anni, e il prof. Icro Maremmani, professore di psichiatria all’Università di Pisa, docente di medicina delle dipendenze e presidente di EUROPAD, la società scientifica europea della terapia delle dipendenze. In particolare ringrazio Icro per la ricchezza delle sue pubblicazioni e della sua presenza scientifica, ma soprattutto per il calore umano della sua amicizia.
- Devo inoltre ricordare il prof. Alessandro Liberati, del Centro Cochrane di Milano e dell’Università di Modena, per avermi condotto nei difficili meandri dell’Evidence Based Medicine. Tanto complessa quanto necessaria per una corretta visione della pratica clinica in tutti i campi della medicina, il prof. Fabrizio Faggiano, epidemiologo dell’Università di Torino, mio relatore nella tesi di master in EBM a Modena, e il prof. Pierluigi Morosini, Direttore del servizio di Epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma, recentemente scomparso, da cui ho molto imparato e di cui mi onoro di essere stato amico.
- Infine i più recenti, il dott. Barry Sears, già ricercatore del M.I.T. di Boston e discusso ideatore della “dieta zona”. Al dott. Sears di cui ho seguito il corso a Roma nel 2008, devo la feconda provocazione della necessità di riconsiderare profondamente le nostre abitudini alimentari, che a suo parere sono produttrici ormai in tutto il mondo dell’epidemia di malattie cronico-degenerative che affligge l’Occidente opulento. Il tempo dirà se e quanto ha avuto ragione. Certo è che il problema delle nostre abitudini alimentari non salutari è uno dei problemi sanitari emergenti della nostra società, presente e soprattutto futura.
- Ed ultima in ordine di tempo, ma particolarmente interessante per il suo insegnamento, la sua prorompente personalità e la sua simpatia umana, la dott. Antonella Montano, Direttrice dell’Istituto Beck di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale di Roma. Se è vero che non si finisce mai di imparare, le lezioni della dott. Montano mi hanno dato altre importanti chiavi di lettura, forse quelle che ancora mi mancavano, della sofferenza psichica e dei modi per affrontarla, lenirla e talvolta guarirla. E un grazie alla dott. Montano anche per la sua disponibilità nei miei confronti, perché, pur essendo in realtà un suo allievo, mi ha considerato fin dall’inizio come un collega degno di un particolare riguardo. E nella scuola della dott. Montano, ho imparato molte cose anche dalla dott. Berardina Valerii, molto preparata su cose di indubbio interesse per me, quali i disturbi alimentari, la psicologia dell’emergenza, la psicoterapia delle malattie psicosomatiche, quella dei disturbi sessuali e la mindfullness. E inoltre ho avuto modo di verificare quanto sia squisita come persona.
- Aggiornamento dicembre 2015. Da circa tre anni collaboro con il dott. Michele Cucchi, psichiatra, direttore sanitario del Centro Medico S. Agostino di Milano e animatore di VirtusMedicalis. Pur essendo molto più giovane di me, mi ha insegnato molte cose, inducendomi a ritornare all’ovile della “psichiatria clinica”, da me abbandonata in anni bui, in favore dell’interesse per la psicoterapia. Mi ha dato, oltre alla sua amicizia, la possibilità di fare una grande esperienza sia a Milano che a Siena, e di “lavare i panni in Arno” nella cultura psichiatrica da lui maturata al S. Raffaele di Milano. Purtroppo la mia anima psicoterapeutica non è stata recuperata per intero alla psichiatria clinica, ma il mio contenzioso esistenziale in proposito, anche grazie a lui, si è notevolmente ridotto. Voglio qui ricordare inoltre, con affetto e stima, il dott. Edoardo Vassallo, psicologo, e più recentemente la dott. Paola Tondo, anch’ella psicologa, sia per la loro amicizia che per il confronto professionale e la collaborazione quotidiana che assieme abbiamo costruito.
- Non posso dimenticare la mia compagna Ivana Truccolo, sociologo, direttore della biblioteca scientifica del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (PN), con cui ho condiviso e condivido, vita, figli ed esperienze da quasi 40 anni. La ricordo qui perché è stata e rimane il mio consulente professionale ed intellettuale più importante.
Altri, forse molti altri, li ho dimenticati, e me ne scuso. Ma ho perlomeno cercato di rendere qui un omaggio a quelli più significativi, conscio che nessuno è una monade, e che la conoscenza ha molte fonti, ma anche consapevole che essa si trasmette perché delle personalità ricche la rivestono di emozioni positive. E solo così si apprende (e si insegna). Perché l’emozione di entrare in contatto con persone interessanti stimola e motiva la nostra intelligenza e la nostra ragione.