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La terapia cognitivo-comportamentale

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La T (TCC, nei testi in inglese CBT – Cognitive Behavioural Therapy) è una delle più diffuse psicoterapie per la terapia di diversi disturbi psicopatologici, in particolare dei disturbi dell’ansia e dell’umore.

Il termine “cognitivo” si riferisce a tutto ciò che accade internamente alla mente, ovvero tutti i processi mentali come pensiero, ragionamento, attenzione, memoria, con implicazioni sullo stato di coscienza o consapevolezza, etc.

Il termine “comportamentale” si riferisce invece ai comportamenti manifesti (azioni e condotte) da parte del soggetto.

Essa è finalizzata a modificare quelli che la teoria di riferimento definisce i pensieri distorti, le emozioni disfunzionali e i comportamenti disadattivi del paziente, con lo scopo di facilitare la riduzione e l’eliminazione del sintomo o del disturbo psicologico.

A differenza di altre psicoterapie, la TCC si focalizza prevalentemente sul presente cioè si orienta alla soluzione dei problemi attuali. I pazienti apprendono alcune specifiche abilità (coping), che possono utilizzare anche in seguito, e che riguardano l’identificazione dei cosiddetti modi distorti di pensare, la modificazione di convinzioni irrazionali e il cambiamento di comportamenti disadattivi. Inoltre, la TCC poggia su una base sperimentale e un metodo scientifico e la sua efficacia nel trattamento di numerosi disturbi psicopatologici è stata convalidata empiricamente. 1).

Ecco come viene invece descritta la TCC dalla dott. Antonella Montano, Direttrice dell’Istituto Beck di Roma, presso il quale ho effettuato il mio aggiornamento professionale negli anni 2008-09: La psicoterapia cognitivo-comportamentale (TCC) è stata sviluppata negli anni ’60 da A.T. Beck ed è oggi adottata nella pratica clinica da molti psicoterapeuti in Europa, in America e nel mondo. Il razionale della terapia si fonda su un modello cognitivo dei disturbi emotivi, il quale postula che l’umore e i comportamenti delle persone sono determinati dal modo in cui queste percepiscono gli eventi. Tale percezione è frutto di pensieri (prevalentemente consci e quindi suscettibili di modifica), che possono essere più o meno realistici o distorti. Questi, a loro volta, sono, però, influenzati dalle credenze intermedie e di base, acquisite con l’educazione e le esperienze fatte nell’infanzia e nell’adolescenza.

La TCC agisce trasversalmente ai tre livelli, iniziando a lavorare su quello più superficiale, rappresentato dai pensieri automatici. Vanta un ampio repertorio di strategie e tecniche terapeutiche mirate e peculiari per ogni livello di pensiero e per le singole categorie diagnostiche, tutte convalidate da ricerche evidence-based, come voluto e dimostrato dallo stesso Beck nel 1977 nel suo primo studio randomizzato sulla depressione.

La letteratura scientifica basata sull’evidenza individua nella terapia cognitivo-comportamentale il trattamento di prima scelta per un gran numero di disturbi psicologici: ansiosi, depressivi, sessuali, ossessivo-compulsivi, della condotta alimentare, dipendenze patologiche, disturbi di personalità, ecc… Supporta, inoltre, l’efficacia nella riduzione o nell’eliminazione dei sintomi e nell’apporto di miglioramenti duraturi nella qualità di vita del paziente. La prevenzione delle ricadute e i follow-up sono parte integrante del modello cognitivo-comportamentale.

Dal punto di vista dello stile terapeutico la TCC si distingue da altre psicoterapie per il fatto di essere strutturata (si articola secondo una struttura ben definita, benché non in maniera rigida, per assicurarne la massima efficacia), direttiva (il terapeuta istruisce il paziente e assume il ruolo di guida attiva), di breve durata (cambiamenti significativi sono attesi entro i primi sei mesi) e orientata al presente (è volta a risolvere i problemi attuali, anche se generalmente l’origine risale all’infanzia che, per questa ragione, viene approfondita con altrettanta attenzione). Essa è inoltre collaborativa in quanto il paziente è attivamente coinvolto dal terapeuta nel processo di modificazione dei pensieri e delle credenze intermedie e profonde distorte, delle emozioni disfunzionali e dei comportamenti disadattivi.

Dal punto di vista del setting, la TCC è una terapia adatta al trattamento individuale, di coppia e di gruppo, ed è utilizzabile a prescindere dal livello culturale e dalla condizione sociale del paziente. È validata empiricamente sia per il trattamento di adulti che per quello di bambini e adolescenti.

BIBLIOGRAFIA: Beck, J.S., 2011. Cognitive Behavior Therapy. Basics and Beyond. Second edition. The Guilford Press – Beck, J.S., 2002. Terapia cognitiva. Fondamenti e prospettive. Edizione italiana a cura di A. Montano. Mediserve”

  1. tratto da: www.wikipedia.org nel 2014
  2. tratto da: www.ordinepsicologilazio.it nel 2014

About Andrea Flego

Andrea Flego
studio medico di psicoterapia e psicologia dell'alimentazione

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